Come è nata l’idea di identificare un comprensorio sciistico come quello del Plan de Corones con un galletto? Ecco a voi la storia:
nel 1975 abbiamo affidato a un’agenzia pubblicitaria l’incarico di progettare un logo per il comprensorio. Dopo un’attenta valutazione delle proposte si sono ritenuti papabili un passero e un galletto. Il perché oggi non lo ricorda nessuno.
Poiché non si riusciva a decidere tra i due pennuti, si è deciso di passare la patata bollente a una seconda elementare della scuola pubblica di Brunico. Nell’ambito di un concorso di disegni, gli alunni hanno scelto in maggioranza il galletto.
Certa però è la sua simbologia: i tre bargigli simboleggiano le tre stazioni a valle, o meglio i tre impianti di risalita di Riscone, San Vigilio e Valdaora. Le tre punte della cresta, invece, si rifanno all’invincibile principessa guerriera Dolasilla che, secondo la leggenda, sarebbe stata incoronata proprio qui sul Plan de Corones. Da questo evento deriva anche il nome della montagna: Plan de Corones = pianoro dell’incoronazione.
Nel frattempo, il galletto, che la gente del posto chiama affettuosamente in dialetto “Giggo”, è diventato il simbolo non solo di uno dei comprensori sciistici più affascinanti d’Europa, ma anche della molteplicità di offerte turistiche proposte dalla regione. Il logo del Plan de Corones si è evoluto divenendo uno dei marchi altoatesini più noti.
Come è nata l’idea del galletto del Plan de Corones?
